Categoria: Economia

Controlli fisco: vengono effettuati più regolarmente sui versamenti oppure sui prelievi bancari o allo sportello? Quali sono i comportamenti più diffusi per effettuare in maniera lecita il controllo fiscale ed evitare così l’evasione, un vero e proprio dramma in Italia?

Controlli fiscoSono i prelievi, oppure i versamenti sui conti correnti bancari, ad essere considerati in maniera importante dal fisco per quel che riguarda i controlli che vanno portati avanti da parte del fisco? È questa una domanda chiaramente molto diffusa che, ad oggi, è sicuramente abbastanza comune porsi, in merito alle varie vicissitudini che accadono quotidianamente.

I controlli fiscali, si sa, rappresentano sicuramente una paura e motivo di timore per molti, ma bisogna pur ammettere che essi sono, al giorno d’oggi, dei controlli che si rendono necessari affinché abbia modo il controllo dell’evasione fiscale – alla base, spesso, anche delle tasse elevate per i cittadini che pagano regolarmente e che fanno, in maniera lecita e regolare, il loro dovere di contribuente.

Ma quali sono i controlli effettivi che vengono effettuati? Versamenti in contanti e bonifici bancari sono i controlli più diffusi sui contribuenti normali – ovvero dipendenti e disoccupati – mentre per quel che riguarda i professionisti, anche i prelievi possono essere motivo di controllo.

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Risparmio a Natale: la spesa può essere fatta controllando preventivamente i volantini dei supermercati

Le feste di Natale – che come sappiamo iniziano il 24 dicembre e terminano, con l’ultima festività, il 6 gennaio – portano sempre spese da affrontare. Una spesa che riguarda ovviamente gli acquisti alimentari e quelli legati, ad esempio, ad imbandire le tavole, e che è certamente una spesa importante, che si somma ovviamente a tutte le altre, quelle destinate ai regali e non solo.

Risparmio a NataleA Natale, infatti, se da una parte è vero che, come recita un celebre spot televisivo, siamo tutti più buoni, dall’altro ci costringe anche a far fronte ad alcune uscite economiche non indifferenti: i regali, il cibo, ma anche le bollette salate. Come fare, allora, per risparmiare un po’?

Nell’approfondimento di oggi pensiamo sia bene parlare di uno specifico settore, che può rappresentare chiaramente una scelta sostanziale e molto importante per risparmiare sulla spesa alimentare. Infatti, la scelta del risparmio ed un discorso simile può essere applicato anche alle varie spese di Natale: studiate bene i volantini dei supermercati della vostra zona, e, a seconda di ciò che vi serve, prendete le varie cose laddove costano meno. Anche in questo caso il risparmio è assicurato.

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Come risparmiare sui regali: una scelta efficace, che però non deve riguardare necessariamente solo le festività natalizie ma deve fare riferimento anche a tutte le feste, come compleanni, onomastici, e molto altro

Come risparmiare sui regaliIl Natale è un periodo in cui sempre più spesso ci si affida alla tradizione. E la tradizione prevede, chiaramente, prima di tutto molte spese, dal punto di vista economico, per quel che riguarda non solo l’effettivo costo di pranzi e cene, ma anche per quel che riguarda i regali di Natale.

È molto importante, e lo sappiamo molto bene adesso più che mai, cercare di risparmiare durante le festività, optando per regali semplici e d’effetto ma anche economici: e risparmiare sui doni non deve essere una scelta efficace solo durante le feste di Natale, ma in generale in tutte le situazioni dell’anno, come ad esempio feste di compleanno, onomastico, e molto altro.

Chiaramente non bisogna peccare di avidità o di taccagneria, ma si può comunque fare un minimo di attenzione, per poter avere il portafoglio meno leggero a Natale. Anzitutto, i regali: non riducetevi all’ultimo minuto, ma fateli per tempo, magari mesi prima, approfittando anche di sconti e promozioni laddove applicati. Il Black Friday e il Cyber Monday, in questo senso, possono capitare a fagiolo. Questo, inoltre, vi alleggerisce anche dallo stress di cercare disperatamente i doni negli ultimi giorni.

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Regali al risparmio: ecco la realtà che rappresenta questo Natale 2017 e le ultime novità in merito ad una festa che premia anche l’oculatezza e non solo l’abbondanza

Regali al risparmioPotrebbe essere considerata come una vera e propria realtà del Natale 2017, quella di cui stiamo per parlare: i regali al risparmio sono infatti un’opzione molto importante, quando il denaro a nostra disposizione non è molto e quando i regali da fare, al contrario, sono molti di più rispetto alle nostre reali possibilità.

Risparmiare durante le feste di Natale potrebbe essere una scelta comunque oculata ed importante, e non è detto che il risparmio che si riesce ad ottenere sia per forza da considerare come un aspetto negativo. Al contrario, invece, possiamo chiaramente ammettere che un dono fatto con furbizia ed un pizzico di astuzia – pensiamo ad esempio al fatto di donare qualcosa che abbiamo acquistato online, magari con un’offerta – è certamente una scelta importante.

La fine dell’anno, si sa, generalmente viene accolta dai più con una certa gioia, in maniera quasi spasmodica. I regali sotto l’albero, le decorazioni, i pasti prelibati, le ferie e le vacanze. Tuttavia, le varie festività di Natale comportano anche degli stress non indifferenti, su tutti quelli per le varie spese.

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Quando un investitore alle “prime armi” si avvicina al mondo del trading online, rischia di convincersi che per poter ottenere dei lauti guadagni sia sufficiente copiare quel che fanno i grandi investitori, nell’illusione che inserendosi nella loro “scia” si possa partecipare a rendimenti straordinari senza grande fatica. Ma è davvero così semplice poter ottenere un profitto sui mercati finanziari? O sarebbe più opportuno rapportarsi nei confronti dei “guru” della finanza in maniera un po’ più attiva?

In primo luogo, come ci ricorda il sito internet migliori-investimenti, sarebbe opportuno evitare di seguire in maniera troppo passiva i grandi investitori, e preferire invece cercare di capire come si comportano sui mercati finanziari. Non sempre infatti le operazioni che compiono i guru della finanza più in vista sono indicate anche per l’investitore medio.

consigli grandi investitoriPensate – a titolo di esempio – a quando una grande banca di investimento fornisce sul mercato la raccomandazione sull’acquisto di un certo titolo. Contrariamente a quanto si possa pensare, le sue valutazioni non sono mai limitate al solo titolo in sé, bensì al fatto che quando pensano a quel titolo, pensano contemporaneamente all’intero mercato, o almeno agli altri titoli principali che detengono in portafoglio, svelando pertanto una logica di raccomandazione che è molto più complessa di quanto possa sembrare.

Quanto sopra conduce poi a diversi livelli di valutazione consequenziale, con l’effetto più importante rappresentato dal fatto che i risultati saranno spesso diversi da quelli che ci si aspetta. È pur vero che le banche di investimento che fanno delle raccomandazioni lo faranno indicando dei titoli che sono realmente “buoni”, ma è anche vero che spesso così facendo vengono scartati altri titoli che, per la liquidità non adeguata a un grande portafoglio o perchè non sono compresi in un certo indice, non vengono ritenuti o classificati come “idonei” per il grande investitore, ma sarebbero invece straordinariamente convenienti per il piccolo investitore.

Anche in questo caso, giova compiere qualche esempio. Limitandoci al solo comparto di Borsa Italiana, quasi mai le grandi banche di investimento elaborano delle valutazioni sulle azioni di risparmio, poichè tali istituzioni finanziarie non le considerano indicate per le proprie strategie, ma sarebbero invece spesso appetibili per l’ottica del piccolo investitore.

A ciò si aggiunga anche il fatto che gli errori degli analisti più noti abbondano, e che nessuno è infallibile. Meglio pertanto evitare di fidarsi ciecamente degli “esperti”, preferendo invece una fase prolungata di interpretazione e di comprensione di quali sono le determinanti che hanno condotto a certe determinate mosse.

Chiarito quanto precede, le stesse considerazioni – con qualche distinguo – potrebbero ad esempio farsi per i singoli investitori che “trainano”, con social e copy trading, altri follower. Anche loro non sono certamente infallibili, e anche i loro comportamenti non dovrebbero essere copiati con troppa passività: meglio invece fermarsi a comprendere come sono nate certe valutazioni da parte degli analisti più affermati, e comprendere se effettivamente quelle determinate raccomandazioni possano inserirsi proficuamente nel proprio portafoglio finanziario, o sia preferibile optare per altre forme di impiego.

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Multa a Unilever Italia: comportamento sbagliato, secondo Antitrust, che ha notificato una multa di 60 milioni di euro con l’accusa di abuso e strategia volta ad ostacolare le altre aziende

Multa a Unilever ItaliaÈ stato decisivo l’intervento dell’Antitrust in merito al comportamento giudicato illecito da parte di Unilever Italia: alla società italiana del gruppo anglo olandese che si occupa della produzione e della vendita di gelati è stata infatti comminata una multa, proprio da parte dell’Antitrust, che intende tutelare consumatori e commercianti da una strategia aziendale che è a dir poco discutibile.

La multa è di un importo che fa riflettere: si parla, infatti, ad oggi, di ben 60 milioni di euro di gabella che è stata portata avanti ai produttori di gelati a causa di un comportamento non solo discutibile, ma anche decisamente negativo nei confronti dei consumatori di gelati. Infatti, secondo l’Antitrust che ha già provveduto a notificare la multa ad Unilever Italia, l’azienda avrebbe portato, con la sua strategia, ad un danno sostanziale che riguarda i produttori di gelati di piccola entità e le piccole imprese sarebbero state infatti inglobate da questa strategia esclusiva, che comporta clausole e condizioni che tendono chiaramente ad ostacolare la concorrenza. E secondo l’Antitrust si tratta di abuso di un potere, un abuso che tende così  a mettere i bastoni tra le ruote alla concorrenza  e che, appunto, va controllato.

 

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Le criptovalute hanno conquistato le attenzioni degli analisti e degli investitori nel corso degli ultimi anni, acquisendo una crescente popolarità che, in fin dei conti, è andata di pari passo con lo scetticismo che si è tradizionalmente legato a questo comparto, e al timore che la straordinaria crescita della capitalizzazione delle valute digitali possa tramutarsi in un repentino crac.

Ma quel è la verità? C’è realmente da fidarsi? E tra gli investimenti 2018 spiccheranno ancora le criptovalute? E con che entità?

Come investire con le criptovalute

Per poter cercare di fornire una risposta puntuale ai tanti quesiti che sopra abbiamo avuto modo di riepilogare, val la pena compiere una piccola premessa e, come ci ricorda il sito internet www.borsarumors.com, comprendere come poter investire con le criptovalute, valutato che da esso discendono differenti valutazioni.

Per semplicità, distinguiamo due diverse modalità di impiego con Bitcoin & co.:

  • l’acquisto diretto delle criptovalute;
  • l’investimento derivato sulle criptovalute.

investimenti 2018Le differenze sono notevoli. L’acquisto diretto delle criptovalute prevede infatti che l’investitore acquisti la propria valuta virtuale preferita e la inserisca all’interno di un wallet, un portafoglio digitale che “conserverà” tale asset, nell’attesa che le quotazioni della criptovaluta possano crescere.

Nel momento in cui l’investitore riterrà sufficientemente ampio il margine di rendimento ottenuto, non dovrà far altro che cedere le criptovalute e incassare il controvalore nella valuta “reale” preferita (euro).

L’investimento derivato sulle criptovalute è invece una modalità di impiego genericamente più speculativo e di breve o brevissimo termine, consistente nella sottoscrizione di un contratto derivato (come i CFD o le opzioni binarie) che possa utilizzare come sottostante una criptovaluta.

In questo caso, al trader sarà richiesto di prevedere quale sarà la direzione assunta dall’asset, potendo pertanto ottenere un profitto non solamente quando il mercato delle criptovalute crescerà, bensì anche andando “short” e – dunque – generando un profitto dal calo delle quotazioni.

Conviene investire nelle criptovalute nel 2018?

Ora che le modalità di investimento nelle criptovalute sono più chiare (o, almeno, speriamo che sia così!), possiamo compiere un piccolo passo in avanti, e domandarci se convenga ancora riporre la fiducia in questo asset nel corso del prossimo anno.

In linea di massima, una cosa sembra essere certa: l’imprevedibilità delle valute digitali potrebbe continuare ancora a lungo, così come la loro elevata volatilità. Questo vuol dire che anche per il 2018 riteniamo che l’investimento nelle criptovalute si caratterizzerà per profili ad altissimo rischio e che, pertanto, sarà necessario utilizzare l’impiego in questo asset con un elevato livello di cautela, destinando al segmento delle criptovalute una quota marginale del proprio patrimonio (stimiamo, per un profilo di prudenza, tra il 2 e il 4%).

In questo ambito, aggiungiamo altresì un ulteriore consiglio: evitate di investire in più criptovalute contemporaneamente, visto e considerato che il loro andamento è fortemente correlato, ed è molto spesso dipendente dalle alterne sorti del Bitcoin, la criptovaluta a maggiore capitalizzazione e, tutt’oggi, il punto di riferimento del comparto.

Ulteriormente, tornando al concetto di rischio tipico degli investimenti in criptovalute, tenete altresì in valutazione che le oscillazioni delle quotazioni della valuta digitale sulla quale sceglierete di investire possono essere ampissime, anche sul brevissimo termine. Una caratteristica che farà certamente la gioia degli speculatori, ma che potrebbe provocare ben più di qualche patema d’animo nei confronti di chi non vorrebbe correre così tanti rischi.

Proprio per i motivi di cui sopra, vi suggeriamo – soprattutto nelle prime fasi di avvicinamento al trading con le criptovalute – di tenere a bada la tendenza di investire con forti leve finanziarie; il leverage dovrebbe essere azzerato o contenuto in misura minima, poiché il rischio di trovarsi dinanzi a perdite incontrollate o comunque eccessive è piuttosto elevato, soprattutto in capo agli investitori meno consapevoli.

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Negozi online e-cig: cosa potrebbe cambiare quando avverrà l’emanazione della legge che prevede lo stop alle vendite delle sigarette elettroniche in rete

Negozi online e-cigDa quando sono nate e sono state quindi sviluppate le sigarette elettroniche, molte cose sono cambiate e sicuramente le polemiche non hanno mai cessato di esistere. Perché se da un lato è vero che la sigaretta elettronica è un prodotto molto interessante per chi intende smettere di fumare, dall’altro lato essa è stata spesso vista non tanto come opportunità per sostituire gradualmente quest’ultima al fumo e poi eliminare anche questo strumento, ma quasi come alternativa al fumo stesso.

Da quando le sigarette elettroniche sono entrate a far parte della quotidianità, sono stati quindi tantissimi i negozi che hanno iniziato la vendita delle e-cig anche online; ed accanto a questa vendita si sono posizionate anche quelle relative eventualmente alla vendita non solo dei dispositivi ma anche dei vapori e dei liquidi ad essa associati.

Con la decisione sempre più vicina in merito all’eliminazione delle sigarette elettroniche dalla vendita online, si avrà quindi tempo fino al 31 marzo 2018 per la scelta di nuove regole e dei requisiti che serviranno per poter vendere questo prodotto in maniera legale e soprattutto rispettosa del fisco.

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