Trattamento denti bianchi: necessario prestare attenzione al tipo di trattamento scelto
Il business dei denti bianchi è un fenomeno in netta e costante crescita, e suona oggi quasi come una contraddizione, rispetto sia alle problematiche economiche, sociali e lavorative a cui molti italiani sono costretti ad andare incontro, loro malgrado, sia rispetto all’abitudine comune. Che è quella, da sempre, di considerare il dentista come un’ultima, costosa ed eccessivamente dispendiosa spiaggia, contro il dolore di denti: spesso, infatti, non si fa adeguata prevenzione e si cercano soluzioni alternative e meno costose – ma anche meno sicure.
Il business è a far girare la testa: oggi, infatti, si parla di circa 30 milioni di euro di mercato, mentre un milione di euro è speso ad oggi per trattamenti fai da te, come dentifrici sbiancanti ed altre soluzioni schiarenti che, secondo ultime statistiche, sono utilizzate ad oggi da almeno un italiano su due.
Se ne è parlato di recente durante il congresso internazionale CONSEURO – a Bologna – dopo gli studi effettuati dall’Accademia Italiana di Odontoiatria, Conservativa e Restaurativa (AIC). Ma è sempre un fenomeno positivo oppure si potrebbe andare incontro a qualche rischio?
Sui trattamenti sbiancanti fai da te, le regole sono precise: il prodotto non deve avere un PH minore di 5.5, perché in caso contrario il rischio sarebbe quello di far deteriorare la parte dura del dente, e portare via lo smalto. Sui trattamenti dal dentista, invece, è necessario fare una precisazione: mai fidarsi di persone non esperte e la cui esperienza non sia certificata, ed evitare i trattamenti troppo “economici”.