Il Covid-19 ha avuto un impatto molto importante su tutti i settori, tra quelli che però hanno sofferto maggiormente troviamo quello ricettivo e turistico. Gli hotel che già di norma devono lavorare con estrema attenzione e cura della pulizia e igiene dei loro ambienti, hanno dovuto rafforzare le loro abitudini e cambiare in parte anche l’accoglienza del cliente.
La distanza imposta dal Covid-19 forse rende l’accoglienza più “fredda” ma più sicura, in base alle problematiche che stiamo vivendo in questo momento. Se prima appena arrivati c’era qualcuno che si prendeva cura delle nostre valigie, gli ospiti adesso hanno paura che qualcuno tocchi i propri effetti personali, non gli si può dare più la mano e anche le chiavi vanno correttamente igienizzate prima di essere consegnate agli ospiti.
Insomma, in un periodo come questo, sono state diverse le soluzioni coronavirus intraprese dagli hotel per riuscire a rispettare la normativa, ma soprattutto per far sì che i clienti si sentano più tranquilli e meno “spaventati” da un possibile contagio.
Come accogliere un cliente: anche con una mascherina
Una delle cose più belle dell’attività ricettiva è il poter instaurare un buon rapporto con i clienti attraverso modi gentili, cordiali e soprattutto il sorriso.
Ma adesso con una mascherina sempre sul viso come è possibile riuscire a trasmettere lo stesso quell’energia e spontaneità? Come si può riuscire a rendere il cliente contento della sua scelta e al contempo ben accolto? E bene, anche dietro una mascherina bisogna sorridere in modo sincero e spontaneo.
La mascherina nasconde la bocca, ma gli occhi non mentono mai. Sorridere anche dietro la mascherina viene recepito positivamente dai clienti, che si sentono anche più tranquilli e rilassati avendo intorno a loro un personale attento, che continua però a trasmettere quell’accoglienza ed empatia che fa sentire i clienti importanti.
L’accoglienza forse non permette più il contatto fisico e la mascherina nasconde parte del proprio viso, ma non cambia, bisogna cercare, anche se in modo diverso e sicuramente con maggiore impegno di far sentire l’ospite il benvenuto.
Come è cambiata l’igienizzazione di un hotel dopo il Covid-19
Dopo l’inizio di una pandemia mondiale che ha lasciato praticamente tutti in uno stato di confusione, soprattutto durante i primi periodi, anche le attività commerciali, turistiche e ricettive come gli hotel hanno dovuto impegnarsi ancora di più nel processo di pulizia e igienizzazione.
Soprattutto su quest’ultimo aspetto è stato necessario impegnarsi su più fronti con l’uso anche di prodotti specifici che non permettano al virus di rimanere sulle superfici, riuscendo così ad abbassare completamente il rischio di contrarlo toccando oggetti, porte, pulsanti dell’ascensore ecc…
Gli hotel da sempre si occupano della pulizia giornaliera della loro struttura. Ma dopo l’avvento del Covid-19, specie nel campo dell’igienizzazione della biancheria, è diventato sempre più importante utilizzare metodi che sono in grado di eliminare al massimo virus e batteri.
Uno dei metodi sempre più utilizzati in campo alberghiero è l’Ozono. Questo è un prodotto completamente naturale che permette di garantire una sanificazione completa. L’ambiente diventa fruibile in tempi brevi, con cuscini e letti così pronti ad essere utilizzati.
Un vantaggio dell’ozono è la possibilità di utilizzare una soluzione per la sanificazione che non lascia cattivi odori e che non disturba gli ospiti, come succede invece con i detergenti che si presentano a base di candeggina. Inoltre, l’ozono è un prodotto che assicura anche una sanificazione sostenibile ed ecologica che non richiede l’uso di prodotti chimici e che protegge in modi più attento gli ospiti della struttura.
Quindi anche se sicuramente ci vuole più impegno e attenzione, il Covid-19 non ha sicuramente smorzato lo spirito di chi in questo settore ci crede ancora e che non vede l’ora di poter riaccogliere clienti entusiasti.