tomàs bim

Resti trovati sul Toce, sono di un ragazzo scomparso nel 2018 a Piedimulera?

Il suo volto è stato mostrato anche a Chi l’ha Visto e sul caso potrebbe essere a breve messa, purtroppo drammaticamente, la parola fine. Anche se solo gli esami del Dna potranno chiarirlo con concretezza, prove ed indizi raccolti in merito ai resti ritrovati tra Vogogna e Pieve Vergonte, lungo il greto del fiume Toce, sabato 30 marzo, sembrano lasciare pochi dubbi sull’identità della vittima.

Resti sul Toce, sono di Tomàas Bim?

Si tratterebbe di Tomàs Bim, residente a Pallanzeno ed impegnato come operaio in una fabbrica di Piedimulera, scomparso nel nulla proprio da questo paese il 20 maggio 2018. Il 27enne ceco indossava infatti scarpe sportive color grigio che corrisponderebbero a quelle trovate vicino ai resti; ma anche brandelli di tessuti impigliati nella vegetazione sembrerebbero, da una prima analisi, essere riconducibili al materiale dello zaino che il giovane aveva con sè il giorno della sua scomparsa.

Unica persona scomparsa in Ossola

A chiudere il cerchio vi sono inoltre i numeri: il ragazzo è l’unica persona scomparsa negli ultimi anni in Ossola. Dopo la denuncia della famiglia, erano state immediatamente avviate le ricerche, purtroppo senza alcun esito; ma le indagini sono si sono fermate, anche su richiesta dell’ambasciata della Repubblica Ceca all’Italia.

La ricostruzione dei fatti

Secondo la ricostruzione dei fatti il 20 maggio, all’1.30 della notte, Tomàs Bin ha parlato con la moglie (residente in Repubblica Ceca) al telefono: a lei avrebbe detto di essere appena uscito da un bar, intenzionato a tornare a casa. Questo non è mai avvenuto e, quando il giorno seguente non si è presentato al lavoro colleghi e famiglia hanno iniziato a telefonargli; il cellulare ha squillato fino alle 17 del giorno successivo per poi risultare spento.

Le ricerche

I Carabinieri, grazie alle tracce telefoniche, sono riusciti ad individuarne la posizione, in una piazzola vicino a Piedimulera; da quel momento sono scattate le ricerche. Il ritrovamento dei resti a fine marzo 2019 potrebbe mettere la parola fine al caso anche se solo l’esame del Dna potrà confermare la sua identità e la successiva autopsia permetterà di chiarire le cause del decesso.

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