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Agave: proprietà benefiche e coltivazione in vaso

Forse non tutti avranno sentito parlare molto dell’agave. È infatti una pianta non molto nota nel nostro Paese. Eppure questa pianta succulenta, chiamata così perché contiene dei tessuti molto particolari capaci di immagazzinare acqua in grande quantità, viene spesso utilizzata per le sue proprietà benefiche. L’agave è originaria delle aree più calde dell’America. Stiamo parlando delle zone desertiche, che sono spesso il terreno ideale per la crescita di piante come questa, che hanno un fusto breve e alcune foglie dall’aspetto carnoso e dalle dimensioni ampie. Vediamo quindi di cosa si tratta nello specifico e per quali proprietà questa pianta viene spesso utilizzata.

Le proprietà benefiche dell’agave

È possibile rintracciare maggiori informazioni sull’agave sul sito http://www.edendeifiori.it/310/agave.php. Proprio per i suoi effetti, questa pianta viene spesso utilizzata sin dall’antichità nella medicina tradizionale di alcune aree del pianeta, come quelle dell’America centrale e del Messico. Tutto merito dei principi attivi la cui presenza è possibile riscontrare nei fiori e nelle foglie della pianta stessa.

L’effetto principale che viene attribuito a questa pianta è quello lassativo. L’agave risulta utile nelle condizioni di stitichezza e quando si è in presenza di blocchi intestinali. Ma non è solo questo l’unico effetto benefico della pianta in questione, che viene usata come rimedio utile per prevenire l’osteoporosi e il diabete. Tutto questo grazie alla presenza di alcuni elementi che permettono di effettuare una vera e propria azione di controllo degli zuccheri che si trovano nel sangue.

Nell’agave troviamo infatti l’inulina, che è una sostanza molto utile perché consente di tenere sotto controllo il colesterolo nel sangue, il diabete e di favorire la corretta attività del sistema immunitario.

Per quanto riguarda l’osteoporosi, dobbiamo ricordare che nell’agave sono presenti dei carboidrati che hanno la capacità di favorire l’assorbimento del calcio. Proprio per questo motivo risulta utile in caso di osteoporosi, anche per le donne che sono maggiormente a rischio di sviluppare questa malattia, oltre i 50 anni di età.

Come coltivare l’agave

Nella coltivazione dell’agave bisogna tenere in considerazione innanzitutto il terreno, che deve essere costituito da un terriccio apposito per le cactacee, aggiungendo anche della sabbia, per permettere una crescita migliore alle radici lunghe.

In molti casi si preferisce coltivare l’agave in vaso. In questo caso bisognerà procedere all’operazione di rinvaso, che deve essere effettuata ogni anno in caso di piante abbastanza grandi (nei mesi primaverili) oppure anche ogni 3 anni quando siamo in presenza di una pianta piccola.

Per il vaso da utilizzare è preferibile la terracotta, capace di garantire una condizione di temperatura e di acqua ideale e allo stesso tempo utile perché permette una stabilità maggiore grazie al peso del materiale.

È importante regolare le irrigazioni, tenendo conto che all’inizio, nei mesi primaverili, è opportuno innaffiare regolarmente. Anche se la pianta non ha bisogno di molta acqua, potrebbe essere necessario innaffiare anche nei mesi caldi dell’anno. Dal mese di settembre è possibile comunque valutare di apportare una quantità minore di acqua, riducendola gradualmente.

Per l’innaffiatura ricordiamoci che non è importante bagnare direttamente la pianta eccessivamente. Basta infatti che il terriccio sia umido per garantire uno sviluppo adeguato dell’agave. Ricordiamoci anche che è opportuno mettere altra acqua solo se il terreno è asciutto, per evitare ristagni pericolosi che potrebbero determinare un aumento del rischio di malattie causate da funghi.

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