riforma dei giochi

Polemiche e protagonismi non fanno progredire la riforma dei giochi

Non vi è alcun dubbio che il riordino del settore dei giochi e quello di tutti i migliori casino online italiani debba passare attraverso la responsabilità e l’obbiettività e non certamente attraverso polemiche, oppure peggio ancora protagonismi che non fanno altro che aggiungere “pepe” ad una situazione assai delicata e che necessita di una soluzione “veloce”.

E sopratutto non è prendendo di mira questa o quella parte del gioco, oppure questa o quella categoria, che si possono mettere solide basi per combattere la ludopatia od il gioco problematico.

Questa premessa vale sopratutto nei confronti del Governatore della Puglia che sottolineando l’assoluta necessità di arrivare ad una riforma del settore ludico ha difeso la categoria “dei tabaccai” in quanto ”già addestrata al rispetto delle regole e, di conseguenza, capace id gestire il gioco compulsivo, anche rispetto alle grande sale giochi”.

riforma dei giochiUna affermazione come questa non può che mettere in “cattiva luce” altre categorie che secondo Michele Emiliano non sono capaci di gestire la possibilità di riconoscere un giocatore con tendenze alla dipendenza da gioco.

Le polemiche, e sul gioco si sa che ne sono state fatte tantissime, non hanno portato veramente a nulla, hanno solo fatto perdere del gran tempo ed hanno fatto “pallottare” le responsabilità da uno all’altro senza arrivare, ovviamente, a nulla di concreto. Ed ormai il mondo del gioco d’azzardo pubblico “deve invece” arrivare alla concretezza della riforma: pena il disfacimento del settore con tanti operatori “a spasso”, tante aziende chiuse e con un grande riflesso sull’economia del Paese (ed anche dell’Erario).

Da queste polemiche indubbiamente sterili ne è derivato che il sottosegretario Pier Paolo Baretta ha chiesto a tutti coloro a cui il settore ludico interessa, e quindi interessa l’accordo per la “ristrutturazione” del gioco, di lasciare a casa i protagonismi e di suggerire qualsiasi “idea” che possa smussare gli angoli ancora spigolosi che stanno rallentandone la definizione. Ovviamente, Baretta ha sottolineato che vi sono esercizi ed esercizi: dove il gioco è ben seguito da personale preparato, ma che il prodotto gioco ed il prodotto casino online sia troppo presente sul territorio e che, quindi, la sua riduzione sia indispensabile per poter seguire “quello restante” con attenzione e regolamentarlo di conseguenza con maggiore ragionevolezza.

È inutile continuare a fare discussioni di “lana caprina”, continuare a gettare ombre su chi o cosa non ne ha assolutamente bisogno. È necessario prendere atto della situazione attuale nella quale il gioco pubblico si trova e si dibatte: partire da questo dato e riorganizzarlo, migliorarlo, mettere al sicuro l’intero settore ed i giocatori. Questi ultimi devono essere indirizzati verso la “rete lecita” che “deve offrire sicurezza e tranquillità” ed evitare che gli stessi consumatori si “perdano nella rete illegale” che è foriera solo di… guai.

Ancora non si riesce a comprendere quale possa essere “la strada maestra” da seguire per il riordino dei giochi: l’Esecutivo pensava di averne trovato il percorso cercando di acconsentire a tutte le richieste degli Enti Locali o, quanto meno, pensava di essere andato incontro alla maggior parte di queste. Ma, evidentemente, bisogna ancora continuare a lavorare per riuscire a proporre “qualcosa di più”, o qualcosa di meglio, anche se onestamente da parte dell’Esecutivo non si comprende cosa in più si potrebbe fare. Ma tutto deve proseguire senza polemiche e senza protagonismi… altrimenti non si andrà da nessuna parte e non si costruirà nulla di positivo ed interessante.

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