Categoria: Attualità

Il Verbano Cusio Ossola resta in Piemonte. Non è stato infatti raggiunto il quorum al referendum indetto allo scopo di decidere se avviare o meno l’iter per il passaggio della provincia del VCO dal Piemonte alla Lombardia. La percentuale di votanti alla chiusura delle urne ha infatti raggiunto solo il 33,2% dei votanti, troppo poco per raggiungere i numeri per il quorum.

Referendum Vco in Lombardia, affluenza bassa

Delusione per il comitato Pro Lombardia, nato allo scopo di ottenere, in seguito al passaggio della provincia alla Lombardia, maggiore attenzione e più risorse e che sperava in un colpo di scena ma che altro non ha potuto fare se non ammettere la sconfitta: “L’astensionismo purtroppo c’è stato – hanno sottolineato i vertici del comitato – ma eravamo Davide contro Golia, avevamo contro la Regione. Il referendum è arrivato presto e il tempo per prepararci è stato poco. Comunque, quando il popolo decide ne prendiamo atto”.

I seggi nel Verbano Cusio Ossola

Per il referendum del 21 ottobre sono stati allestiti 225 diversi seggi distribuiti nei 76 comuni che compongono la provincia del Verbano-Cusio Ossola: un appuntamento a suo modo storico, per la prima volta in Italia ci si è infatti recati a votare per decidere se attuare o meno un cambio di regione.

Le parole del presidente Sergio Chiamparino

Nulla di fatto però: intorno alle 23.45 di domenica 21 ottobre la prefettura di Verbania ha fornito i dati sull’affluenza e, poco dopo, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino è intervenuto per sottolineare che “la comunità del VCO ha dimostrato saggezza e responsabilità, respingendo una proposta illusoria che avrebbe messo seriamente a rischio le certezze e quindi le prospettive di quella provincia, nonostante qualche intervento un po’ scomposto del mio collega ed amico Fontana”.

Maggiori attenzioni al VCO

Chiamparino ha comunque ammesso: “È stata una fase in cui si è discusso di più del rapporto fra aree metropolitane e aree decentrate e questo è stato comunque utile” promettendo maggiore attenzione per questa provincia.

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E’ riuscito a non pagare il casello autostradale per decine di volte, mettendo in atto uno stratagemma semplice quanto efficace. Per tale ragione un uomo è stato condannato a 4 mesi di reclusione dal tribunale di Verbania, che ha accertato che l’automobilista non ha pagato il casello per ben 167 volte. Accanto alla pena da scontare in carcere, all’autore della truffa è stata subordinata la sospensione condizionale della pena ad un risarcimento stabilito in 2000 euro ma non solo poichè l’automobilista dovrà coprire anche le spese di costituzione della parte civile.

La truffa del casello autostradale

L’autore della truffa ‘autostradale’ è un 42enne di Vercelli che, come accertato, riusciva ad evitare il pagamento in due modi diversi: o accodandosi ai veicoli in transito nella corsia Telepass oppure utilizzando la pista Viacard per eludere i pagamenti. Complessivamente l’uomo è riuscito a saltare 167 caselli finchè non è incappato nel ‘Traffico utenti recidivi’ (tur) che si occupa di segnalare gli automobilisti morosi. Fermato nel comune di Borgomanero da una pattuglia della Polizia stradale di Romagnano Sesia, in provincia di Novara, per il 42enne la faccenda si è fatta molto pesante: gli sono stati infatti contestati ben 1.029,18 euro di mancati pagamenti del pedaggio.

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Dopo una lunga notte di ricerche i soccorritori hanno trovato l’escursionista lombardo che si era perso, sabato 13 ottobre, tra i boschi di un’area selvaggia della Val Grande compresa tra i territori di Ossola e Verbano. L’uomo, un 75enne, è stato individuato nell’area dei Corni di Nibbio, che si trova ad oltre 1600 metri di altitudine, nella quale si sono immediatamente concentrate le ricerche.

Le operazioni di ricerca in Val Grande

25 gli uomini impegnati tra vigili del fuoco, Polizia, uomini del Sagf e del Soccorso alpino, interrompendo le operazioni alle 4 del mattino per poi riprendere alle prime luci dell’alba di domenica 14 otobre, con esito positivo. L’escursionista è un uomo residente a Legnano, in provincia di Milano ed è stato portato nell’ospedale di Verbania per tutti i controlli ed accertamenti del caso.

Intervento al bivacco Pian Vadà, soccorso escursionista

Altro intervento è stato effettuato domenica pomeriggio al bivacco Pian Vadà nel comune di Aurano. Uomini della stazione Val Grande del soccorso alpino della delegazione hanno raggiunto la struttura dopo una telefonata che segnalava un problema fisico per una donna di 51 anni proveniente dalla provincia di Varese. Dopo i primi accertamenti hanno riscontrato una possibile distorsione del ginocchio e l’hanno aiutata a raggiungere la più vicina struttura ospedaliera.

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Il torrente San Bernardino, immissario del Lago Maggiore, scorre in tutto il territorio della provincia Verbano-Cusio-Ossola, dividendo Pallanza da Intra. Deve il suo nome ad un convento francescano dedicato a San Bernardino da Siena, sorto nel 1493 vicino alla foce del torrente, ed ora non più esistente.

Nuova centrale idroelettrica sul torrente del VCO

E’prevista la costruzione di un’altra centrale idroelettrica, dal momento che ce ne sono già altre tre è sorto un Comitato spontaneo contro questa nuova deturpazione del torrente, delle sue cascatelle e del paesaggio ancora incontaminato, creato dal suo passaggio tra Verbania e la Val Grande, che forma la valle e le sue gole.
Durante la dodicesima edizione dell’evento LetterAltura, il cui tema era “Racconti sull’acqua e viaggi in battello”, il programma ha previsto una passeggiata notturna che partendo dalla Chiesa di Renco e precorrendo la pista ciclabile sul torrente, aveva lo scopo di condividere il buio, il silenzio e il suono dell’acqua che scorre.

Eventi a tutela del San Bernardino

Nel percorso c’è stata una sosta per letture di testi e momenti di riflessione, proprio nel punto in cui dovrebbe sorgere la centralina tanto discussa, che prevede come opera di compensazione l’impianto di illuminazione della pista ciclabile. Altri eventi hanno sottolineato con iniziative la preziosa ricchezza costituita dal paesaggio dal San Bernardino, come i progetti elaborati dagli studenti del Politecnico di Milano di nazionalità italiana, cinese, egiziana, irachena, equadoregna e ungherese per il Museo del Paesaggio, su organizzazione del Centro Studi del Paesaggio.

Il Comitato contro l’impianto

In occasione di LetterAltura, visto il seguito di pubblico dell’evento, il Comitato ha ribadito per l’ennesima volta, la sua contrarietà all’ennesima deturpazione dei valori ambientali che sta difendendo strenuamente, con la speranza di conservare le sensazioni del buio, del silenzio e del suono dell’acqua del noto torrente del VCO.

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Si chiama Mariner 1 l’operazione condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Verbania che, su autorizzazione del Gip, hanno tratto in arresto tredici persone. L’esecuzione delle ordinanze di custodia cauterale su ordine della procura della Repubblica di Torino, ha interessato però diverse province lombarde, da Milano a Varese, da Bergamo a Lecco.

I dettagli dell’operazione Mariner 1

Tra gli arrestati figurano persone di nazionalità ucraina, romena ed italiana: l’accusa a loro carico è di una serie di furti aggravati avvenuti in alcune ditte di metalli. Ma anche di ricettazione e trasferimento fraudolento di valori; tali reati sarebbero stati consumati tra Lombardia e Piemonte ed in particolare nelle province di Lodi, Bergamo, Monza-Brianza e di Verbania, Varese e Vercelli. Accanto alle tredici persone arrestate, altri due indagati sono sottoposti all’obbligo di firma.

Due bande sul territorio del VCO

Stando a quanto rilevato dalle forze dell’ordine, almeno 70 tonnellate di metalli, quasi esclusivamente ottone, sarebbero stati sottratti illecitamente alle ditte da due bande distinte operanti sul territorio, per un ammontare complessivo di 350mila euro. Il nome dell’operazione, Mariner 1, è stato scelto per richiamare quello di un’azienda ubicata nella località di Gravellona Toce, nella quale la banda aveva cercato di compiere un furto.

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Controlli a tappeto negli istituti scolastici di Verbania per prevenire e contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti. E’ il progetto messo in atto anche a Verbania, su decisione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, nell’ambito della campagna ‘Scuole Sicuro’. Agenti del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Verbania hanno effettuato una serie di controlli all’esterno degli istituti Ferrini, Cobianchi e Cavalieri, senza provocare alcun ritardo all’avvio delle lezioni.

Verbania, iniziativa per prevenire lo spaccio

Servizi che, come sottolineato dall’Arma in una nota, sono finalizzati a “garantire una cornice di sicurezza e una maggiore percezione della legalità negli istituti scolastici“. Controlli che, del resto, sono stati messi in atto d’intesa con i dirigenti scolastici dei diversi plessi interessati: oltre al lavoro condotto fuori dalle strutture sono stati anche organizzati, nella zona, posti di controllo alla circolazione stradale.

Incontri per parlare di legalità

Seguiranno anche nel corso del mese di ottobre altre operazioni simili su altri istituti della città di Verbania ma anche in plessi dei comuni del Verbano Cusio Ossola. Oltre ad una serie di incontri, in fase di programmazione, nel corso dei quali si parlare con gli studenti di sicurezza stradale e legalità.

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E’ scomparso a soli 41 anni gettando nello sconforto un’intera comunità. E’ morto Alfredo Bianchi, un volto molto conosciuto da gran parte dei verbanesi, deceduto sabato 15 settembre dopo 48 ore di coma all’ospedale di Verbania; Alfredo, che viveva nella frazione Someraro di Stresa con la sua famiglia, era un operaio, addetto alla raccolta del cartone nel centro storico di diversi comuni.

Un collega instancabile e disponibile

Assunto da ConSerVco come disabile era considerato dai colleghi una persona infaticabile e sempre disponibile: purtroppo durante il pranzo, il giovedì antecedente la sua morte, si è sentito male dopo che è un boccone gli è andato di traverso. Diverse persone lo hanno soccorso dopo che si è accasciato a terra, impossibilitato a respirare e per tutti quella che doveva essere una normale pausa pranzo come tante altre si è trasformata in un incubo.

Boccone di traverso, poi il coma

I colleghi di Alfredo hanno immediatamente allertato i soccorsi e sul posto è giunta un’ambulanza del 118: tempestivamente sono state effettuate tutte le possibili manovre di rianimazione ma il troppo tempo trascorso senza ossigeno al cervello ha provocato gravi danni e, sabato mattina, il cuore del giovane ed infaticabile operaio ha smesso di battere. La famiglia ha dato l’approvazione per l’espianto degli organi, prima del funerale nella chiesa parrocchiale di Someraro. Lascia la madre Silvia e tre sorelle, Caterina, Valeria e Roberta. I residenti dei comuni del Verbano Cusio Ossola che conoscevano Alfredo sono terribilmente addolorati.

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Il Comitato della provincia piemontese Verbania-Cusio-Ossola (VCO) è il promotore del referendum per il passaggio dal Piemonte alla Lombardia. Sono state raccolte oltre 5 mila firme, quindi dopo l’approvazione del Consiglio provinciale, la Cassazione ha dato l’ok, e il Consiglio dei ministri ha fissato la data per domenica 21 ottobre.

Il referendum

E’ la prima richiesta di trasferimento di una provincia da una regione all’altra e sarà grazie al referendum se i 160 mila cittadini della provincia piemontese potranno scegliere se rimanere o passare alla Lombardia
Il territorio è situato nella punta più settentrionale del Piemonte e confina con i cantoni svizzeri Ticino e Vallese e con la lombarda provincia di Varese ed è diviso dalla Lombardia dal Lago maggiore. Storicamente è già apparternuto alla Lombardia nel 1381 fino a quando è passato al Piemonte nel 1743 con il trattato di Worms.

La storia del Verbano Cusio Ossola

Nel 1976 venne istituito il circondario autonomo del Verbano-Cusio-Ossola con sedi a Domodossola, Omegna e Verbania, in seguito fu formata l’Unione Ossolana per l’Autonomia fino alla costituzione della provincia nel 1992, formata da 77 comuni attinti alla provincia di Novara e con capoluogo Verbania. E’ un territorio di laghi e montagne frequentato e apprezzato dal 40% dei turisti che si recano in Piemonte.

Torino o Milano?

Attualmente Milano è la città riferimento degli abitanti della provincia grazie al minor tempo di percorrenza per raggiungerla, in treno da Domodossola solo un’ora e mezza, per Torino occorrono tre ore e mezzo, questo la fa scegliere come sede di studio o ricerca di lavoro. Un motivo che potrebbe favorire il trasferimento dela provincia potrebbe essere di natura fiscale ed economica: in Lombardia le aliquote dell’addizionale regionale Irpef sono minori che in Piemonte.

Lombardia, maggior convenienza?

Gli abitanti che risiedono a 20 km dalla frontiera con il Canton Ticino potranno avere la carta benzina, che consente di risparmiare fino a 25 centesimi di euro al litro, in Piemonte è stata eliminata a causa di mancanza di risorse. Le probabilità che vi possa essere il passaggio di regione sono buone, ora si può solo attendere ii risultato del referendum per sapere se VCO diventerà la tredicesima provincia lombarda.

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